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Linda Carlocchia ambasciatrice del nuovo calendario Beautiful Curvy 2018

BeautifulCurvy2018

Superare gli stereotipi sociali e culturali, abbattere l’esigenza di etichettare, classificare, categorizzare, andando oltre i pregiudizi, i canoni e gli standard estetici dell’epoca moderna. Linda Carlocchia si è fatta promotrice di questa mission posando per il nuovo calendario Beautiful Curvy 2018, portavoce della bellezza morbida da ben sei anni. In un momento storico in cui l’immagine è il primo biglietto da visita, dove tutto ruota intorno all’estetica, selfie ritoccati si sostituiscono alla naturalità e copertine moda propongono un’idea di bellezza filiforme, Linda Carlocchia, 30enne marchigiana, originaria di Potenza Picena (MC), è stata scelta per essere, insieme ad altre 21 ragazze, il simbolo di un riscatto sociale che parte dall’accettazione di sé e dalla lotta contro la paura del giudizio.

Una spiccata vocazione artistica, una laurea in design, art director della nostra agenzia, Linda Carlocchia è lontana dalla voglia di entrare nel mondo della moda e dello spettacolo ma si è messa in gioco “quasi per scherzo” nel progetto ideato da Barbara Christmann per sposare quella rivoluzione curvy che sta già colpendo il fashion system e che ha visto l’escalation di modelle plus-size come Ashley Graham, Robyn Lawley, Jennie Runk, Candice Huffine e molte altre. Immortalata dall’obiettivo del fotografo di moda Stefano Bidini, Linda Carlocchia è protagonista della sesta edizione del Calendario Beautiful Curvy e attraverso gli scatti rende omaggio ad un messaggio sociale che sottolinea come la bellezza e la femminilità si esprimano in diverse forme, esulando da uno standard estetico prefissato, così come la storia stessa della moda e le diverse culture ci dimostrano.

La percezione del bello cambia attraverso il tempo e secondo le culture: il corpo curvy è stata la massima espressione della sensualità femminile negli anni ’50 rappresentata al meglio da icone come Marilyn Monroe, Sophia Loren e Ava Gardner ed è stato surclassato dall’ideale di bellezza degli anni ’90, asciutto e statuario, che si è formato intorno alle top model come Naomi Campbell, Claudia Schiffer, Cindy Crawford e Linda Evangelista. Fortemente voluta dalla fondatrice del progetto Beautiful Curvy Barbara Christmann, che l’ha incontrata e conosciuta a Milano in uno dei tanti eventi legati al settore del fashion e curati dalla propria agenzia, Linda Carlocchia per 12 mesi promuoverà un’immagine e un concetto di bellezza che va oltre al corpo e riscopre la Donna valorizzandola anche nelle sue imperfezioni, ovvero proprio quelle particolarità che la rendono unica.

La Mostra dedicata al Calendario Beautiful Curvy 2018 presso lo SpazioKappa 32 (Via Kramer 32, Milano) è visitabile sino al 24 Gennaio.

 

 

 

LE PAROLE DI LINDA CARLOCCHIA

Perché hai deciso di partecipare al progetto?

Ho incontrato Barbara Christmann più di un anno fa e subito mi ha proposto di partecipare alla realizzazione del Calendario Curvy. Ci ho messo un anno prima di accettare. Non sono il tipo che ama stare sotto i riflettori, mi piace creare, progettare, disegnare…non faccio la modella! Ho ascoltato le storie delle altre partecipanti e man mano mi sono appassionata al progetto. Sono stata colpita dalla mission: questo calendario non è un inno all’orgoglio curvy, è un messaggio sociale forte che vuole sensibilizzare la comunità troppo legata a dei canoni prestabiliti. Ragazzi e ragazze plus-size vengono discriminati, a volte con atti di bullismo e troppo spesso le vittime sono i giovanissimi, la cui età non li ha resi ancora consapevoli e pronti all’accettazione di sé e della propria immagine corporea. Ho voluto farmi portavoce di questo messaggio, superando i miei limiti, perché il rapporto con sé stessi è importante, amarsi prima di tutto per poter amare gli altri ed essere amati a sua volta.

Cosa vorresti trasmettere quest’anno come ambasciatrice del Calendario Beautiful Curvy 2018?

Venendo dal mondo dell’arte ho un approccio diverso al concetto di estetica e di bellezza. La bellezza è un equilibrio di forme, non ci sono regole prestabilite. “Il tutto è più della somma delle parti”, affermava la Gestalt, non ci si può fissare sul numero indicato da una taglia ma bisogna cogliere l’interezza di ciò che si guarda e apprezzarne l’armonia. Vorrei farmi portavoce di questa visione che non è rivoluzionaria come si pensa, al contrario va a rispolverare teorie artistiche e psicologiche del passato per educare al bello, ad un nuovo bello, che va oltre le proporzioni.

Cosa vorresti dire alle ragazze di oggi che non si piacciono davanti allo specchio e spesso rincorrono una magrezza esagerata?

Vorrei che ci sia una presa di coscienza e di consapevolezza. Il nostro corpo non deve essere la nostra gabbia. Avere un corpo curvy non significa doversi nascondere e vergognare. A volte un corpo morbido e formoso cela difficoltà interne, emotive oppure fisiche. Mi viene in mente una famosa frase del regista scomparso Carlo Mazzacurati che affermava “Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui non sai niente. Sii gentile. Sempre”. Vorrei dire quindi alle ragazze di prendersi cura di sé stesse, della propria salute ma anche della propria felicità, perché la bellezza esteriore passa da quella interiore, perché la luce dei nostri occhi ci racconta all’esterno, perché come ci sentiamo dentro è lo specchio di ciò che traspare fuori. E vorrei dire qualcosa anche alla società, perché prenda atto che la bellezza femminile non passa attraverso una taglia ma attraverso la capacità espressiva della propria singolarità.